Ugo Foscolo sui Colli

Si fonde letteratura e cultura della vite e del vino.

Il Consorzio Euganeo è impegnato già da alcuni anni nello sviluppo di una progettualità legata al tema della tutela dei prestigiosi siti culturali del territorio congiuntamente alla promozione e conoscenza dei prodotti locali, con un occhio di riguardo verso le specialità a marchio come olio e vino tanto decantate negli scritti dei grandi autori nazionali e internazionali che soggiornarono nei Colli Euganei nel corso dei secoli. All’interno di questo quadro di sensibilità legata alla cultura dei luoghi, va ad inserirsi il progetto “GIOIELLI PADOVANI ai piedi dei Colli Euganei”, un format che ha voluto puntare i riflettori su alcuni luoghi spesso nascosti e poco conosciuti del territorio padovano con escursioni e visite guidate, e sul ruolo delle pro loco nella loro valorizzazione.

In linea con queste premesse, anche per il 2019 il Consorzio Euganeo si è attivato per organizzare un ciclo di iniziative volte ad abbinare bellezze dei Colli Euganei alla decantata vendemmia del Foscolo. Si fonde letteratura e cultura della vite e del vino prodotto che inebria le vie dei colli da fine agosto a fine ottobre.

Il leit motiv del progetto vuole far dialogare la cultura letteraria e enogastronomica della zona collinare con la promozione dei siti storico-artistici euganei, attraverso gli occhi del Foscolo, abbinando scenografie e paesaggi autunnali nel momento della vendemmia.

Ugo Foscolo si trasferisce nel 1796 nella Villa delle Feriole nei Colli Euganei, per scappare alle persecuzioni dopo la cessione di Napoleone della Serenissima all’Austria, proprio come Jacopo Ortis, personaggio del suo celebre romanzo epistolare “Le ultime lettere di Jacopo Ortis”. Nei Colli Euganei numerose erano all’epoca le residenze dei nobili veneziani, dove sorgevano meravigliose ville e parchi. All’interno del romanzo dettagliate e suggestive sono le descrizioni del territorio euganeo e della meraviglia che provava Foscolo, attraverso gli occhi del personaggio di Jacopo Ortis, durante le sue passeggiate nei Colli Euganei. Proprio partendo da alcuni passaggi del romanzo, riscopriamo la rara bellezza dei colli ondulati, del terreno vulcanico, dei colori d’autunno e del riflesso del sole sulle nubi che, ci regala ancora oggi, atmosfere uniche e indimenticabili.

Ecco un inciso dal romanzo “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” dove il protagonista ci descrive con stupore e meraviglia il paesaggio dei Colli Euganei nel periodo autunnale.

 1° novembre

“Che bell’autunno! addio Plutarco! sta sempre chiuso sotto il mio braccio. Sono tre giorni ch’io perdo la mattina a colmare un canestro d’uva e di pesche, ch’io copro di foglie, avviandomi poi lungo il fiumicello, e giunto alla villa, desto una famiglia cantando la canzonetta della vendemmia.“

 2. PROGRAMMA DETTAGLIATO DELLE ATTIVITA’

WP 1: DUE CARRARE, Vivi Due Carrare e la Festa della pigiatura: 6-7-8 -settembre 2019

Inizia a Due Carrare il nostro cammino con Foscolo nei Colli con la presentazione delle attività del progetto presso la “Cantina La Mincana” Dal Martello che un tempo era utilizzata da una nobile e potente famiglia veneziana per poter seguire da vicino e in prima persona i lavori dei campi dalla primavera all’autunno.

Oggi come allora e ormai da più di un secolo, fa lo stesso anche la famiglia Dal Martello che nel 1914 dal vicentino venne in cerca di nuove terre da coltivare in provincia di Padova.

Generazione dopo generazione si è tramandata la passione per la coltivazione e la pazienza di saper aspettare ogni anno con lo stesso entusiasmo il momento della raccolta. Il momento di presentazione vedrà coinvolte le pro loco del consorzio Euganeo assieme alle amministrazioni locali e ospiti istituzionali che saranno allietati dalla storia della Villa veneta divenuta oggi cantina, assieme alla degustazione di vini a marchio dei Colli sapientemente raccontati dal sommelier e proprietario della cantina, Sig. Artemio Dal Martello.

Il grappolo d’uva sapientemente raccolto viene sottoposto a pigiatura. Questa operazione serve a rompere con delicatezza la buccia degli acini e permette una prima fuoriuscita del succo e della polpa in modo che i lieviti entrino in contatto con il liquido che dovrà essere poi trasformato in vino.

Una volta la pigiatura dell’uva veniva fatta con i piedi in tini di legno. Ciò che si otteneva era ottimo perché così facendo si effettuava una pigiatura delicata senza stressare le uve. A Due Carrare vivremo proprio questo spettacolo incontrando tradizione, paesaggi, folclore e cultura.

A fare da contorno all’avvio del progetto, la manifestazione “Vivi Due Carrare con la Festa della Pigiatura” dove, per tutta la durata del week end, avranno luogo in piazza la tradizionale pigiatura dell’uva come una volta: tini colmi d’uva, uomini, donne e bambini che pigiano a piedi nudi, danzando al suono di musiche popolari accompagnati da un gruppo folcloristico.

Si prosegue con la mostra di antichi mestieri e artigianato, lo spettacolo degli sbandieratori, laboratori ludico-didattici per bambini e famiglie accompagnati da degustazioni di prodotti tipici locali.

Saranno organizzate, inoltre visite guidate gratuite all’Antico Borgo di Pontemanco di recente restauro, per visitare i luoghi tanto amati dal Foscolo.

WP 2 ESTE, “Di Villa in Villa” 28-29 settembre 2019

Il Consorzio Pro Loco Euganeo in concerto con la Pro Loco di Este è lieto di presentare l’evento “Di Villa in Villa”, che si terrà nella suggestiva cornice di Villa Albrizzi sabato 28 e domenica 29 settembre 2019.

Villa Albrizzi è luogo di storia, di passione politica ed amorosa il territorio dei Colli Euganei ha ispirato non pochi amori e poeti. Dalla lirica amorosa del Trecento, alla più tarda lirica preromantica e romantica passando dalla limpidezza platonica delle rime trecentesche del Petrarca alla turbolenza delle passioni amorose che spesso si traducono in dramma di Byron e Foscolo. La storia della Casata Albrizzi, si carica attorno al Settecento di grande interesse e fascino diventando luogo dì incontro culturale e di forti suggestioni poetiche ed intelletuali, grazie alla figura della straordinaria donna Isabella Teotochi Albrizzi, greca di nascita e di formazione, seppe attirare alcuni tra i maggior letterati del suo tempo, tra i quali Ippolito Pindemonte e negli anni a venire Foscolo, Alfieri, Byron, Chateaubriand, Canova. Ugo Foscolo se ne innamorò pazzamente e ”nonostante lui fosse goffo, malinconico, povero e infagottato” riuscì a sedurla. Secondo Isabella, Foscolo non era affatto un giovane facile, anzi era d’indole tetra, ma con uno sguardo, un sorriso che lo rendeva amabile e dolce. La bella greca alimentò quel desiderio e per civetteria lo mantenne sempre desto tenendo a bada il fuoco che ardeva in lui. Da quello che sappiamo fu un amore platonico e tumultuoso. Un amore impetuoso come quello che può nascere nel cuore di un ragazzo per una donna splendida, molto più anziana di lui. Un amore nutrito dal ricordo di pochi attimi vissuti, come una carezza o un’occhiata, oppure un veloce sfiorarsi nell’ombra di un giardino. Molto probabilmente fu Foscolo a recidere quella relazione infelicissima e quasi certamente il suo amore ferito per Isabella influì nella sofferta composizione del romanzo “le Ultime lettere di Jacopo Ortis”, dove Jacopo, patriota deluso dalle vicende politiche seguite al Trattato di Campoformio, cercava pace alla drammatica tempesta delle sue passioni. La passione e l’infelicità di un amore prenderanno voce, tra emozioni sensoriali ed intellettuali, dalle parole amorose tratte dal prezioso carteggio dei due amanti nei bellissimi spazi di Villa Albrizzi, nella nuova edizione di Villa in Villa.

Toglierei questa parte qui sotto

L’uva pigiata si trasforma in vino e presso Villa Albrizzi si porterà a degustazione i tipici vini dei Colli Euganei assieme a momenti di visite guidate per conoscere le bellezze storico architettoniche atestine.

Nell’ultimo week end di settembre, tra le note tiepide ed i caldi colori della stagione che volge all’autunno, alcuni degli spazi più affascinanti della Villa, come la ‘Sala degli Stucchi’ ed il bellissimo parco/giardino botanico all’inglese, saranno aperti al pubblico per visite gratuite in via straordinaria.

SABATO 28 settembre 2019:

Durante la serata, l’evento darà spazio ad un incontro tematico su giardini, parchi e vitigni, coordinato da esperti del settore che coniugheranno la natura e la bellezza botanica dei giardini della dimora Albrizzi accompagnati da un buon bicchiere di vino dei Colli in degustazione, con un percorso di conoscenza e narrazione più ampio, attraverso le parole e le immagini di un viaggio straordinario.

DOMENICA 29 settembre:

Sono proposte alcune visite guidate al giardino, alla scoperta di essenze arboree centenarie. L’accoglienza dei cortesi proprietari, ospiterà i visitatori, i quali, al termine della visita interna agli spazi della villa, saranno omaggiati di gradevoli degustazioni di vino dei Colli Euganei, offerte dalle cantine e fattorie locali.

Ad animare il tardo pomeriggio un aperitivo letterario con la messa in scena una performance teatrale incentrata sulla tradizione letteraria colta del XVIII-XIX secolo.

Il percorso di scoperta e conoscenza della villa e del suo parco si completerà nella letizia di un concerto serale di musica classica, ospitato nella suggestiva ‘Sala della musica’.

 

Storia della villa

Il complesso di Villa Albrizzi, dimora storica e “gioiello del territorio” nello scenario estense molto caro al Foscolo, è formato dalla villa, dalla barchessa, dal padiglione delle feste (serra settecentesca in ferro e vetro opera dello Japelli e conservato nel grande parco, utilizzato per concerti e come sala d’armi) con gli stucchi originali di fine ‘700 e dal grandioso parco ottocentesco di 3,5 ettari, piantumato con alberi secolari e ricco di reperti archeologici. Il parco è attraversato da due viali rettilinei, nel cui punto di intersezione è posta una fontana e al cui interno si trova un giardino all’italiana che, pur mantenuto e curato, è noto soprattutto da due illustrazioni settecentesche, una veduta a volo d’uccello del Franchetti e una pianta topografica della città d’Este. La villa in sè è un compatto volume di tre piani con finestre timpanate al piano nobile, al quale è collegato il volume esagonale della scala; al piano terra presenta un portico con cinque arcate che si aprono sulla corte ed è affiancata da una torretta. La villa e il parco, tuttora abitati dalla famiglia, sono il risultato di una stratificazione di stili e gusti che si sono succeduti dal ‘600 fino ad oggi; ciò ne fa una dimora di grande carattere con un’aria molto vissuta. La proprietà di Villa Albrizzi fu acquistata nel 1666 da due fratelli di un’antica famiglia veneziana molto ricca e conosciuta. Carlo e Bartolomeo Zenobio restaurarono la villa che fu dei Cornaro già presente in loco e costruirono la nuova barchessa per il ricovero delle barche che navigavano nell’attiguo canale Bisatto. Nel 1783, l’ultimo membro della famiglia, Alba Zenobio, sposò Giovanni Battista Albrizzi. Per l’occasione venne costruito il salone, isolato e ricco di stucchi e specchiere. Tra il 1876 ed il 1883 vennero costruite due ali e venne ampliato il giardino comprendente quello della scomparsa Villa Bragadin: la famiglia Albrizzi lo arricchì di ulteriori elementi ispirati dal paesaggio dei giardini della Gran Bretagna e della Francia.

 

WP3 A cena con Ugo Foscolo a Cervarese Santa Croce – 23 novembre 2019

Il Consorzio Euganeo propone a tutte le Pro Loco associate una serata a tema, in chiave letteraria.

Jacopo Ortis è uno studente universitario padovano che decide di ritirarsi nei Colli Euganei in seguito al Trattato di Campoformio (1797), trattato in cui Napoleone cede Venezia all’Austria. Ortis si sente tradito dagli ideali di patria e si rifugia nei Colli Euganei in solitudine, triste e inconsolabile per la situazione della sua patria ormai schiava degli austriaci. Passa le sue giornate scrivendo al suo amico, Lorenzo Alderoni, passeggiando per i Colli Euganei e visitando la casa del Petrarca.

Qui incontra e s’innamora di Teresa, promessa sposa al ricco Odoardo. Jacopo si reca di nuovo a Padova per studiare e, dopo aver scritto una lettera d’addio a Teresa, si reca a Ferrara, Bologna, Firenze e Milano. Quando Jacopo viene a sapere che Teresa si è sposata, per lui la vita perde di significato. Ritorna nei Colli Euganei, saluta Teresa e poi la madre a Venezia. Jacopo Ortis si uccide con una pugnalata al cuore.

 

Nella cornice dei colli Euganei, a Cervarese Santa Croce torneremo a parlare delle “Ultime lettere di Jacopo Ortis” il filo conduttore della nostra progettazione che ha visto i colli euganei in autunno decantati da Ugo Foscolo: daremo lettura di alcuni passi che ci riporteranno alla fine del 1700 inizio del 1800 riportando le nostre menti al dramma vissuto da Jacopo tradito dai suoi ideali di patria e di amore.

L’obiettivo sarà quello di far conoscere a tutti i visitatori la figura letteraria che ha potuto godere della beltà dei Colli Euganei. La serata sarà ospitata a Cervarese Santa Croce a cui seguirà una degustazione enogastronomica con la presentazione finale delle attività.

ENTE:
REGIONE VENETO
IMPORTO DEL PROGETTO:
€ 10.729,82
IMPORTO FINANZIATO:
€ 8.583,86
LOCALIZZAZIONE:
DUE CARRARE, ESTE, CERVARESE SANTA CROCE
CAPACITA' REALIZZAZIONE:
100%
ORGANIZZAZIONEL'unione territoriale
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